14 Mar Il potere di guarigione della scrittura
Il passato può essere una gabbia dalla quale non riusciamo a liberarci, e a volte nemmeno vogliamo. Nel passato esiste quel che di noi è stato, e volerlo mettere da parte potrebbe sembrare rinnegare noi stessi e la nostra storia. Invece, così non è. Siamo esseri cangianti, ci evolviamo momento per momento, le nostre anime hanno bisogno di respirare libere, e il passato spesso è soltanto l’ancora che ci tiene radicati a ciò che non siamo più, che non ci permette di vivere per ciò che veramente siamo. Ma del passato possiamo liberarci. Come? Rivivendolo.
Può fare paura rivivere il passato, soprattutto se nel nostro passato ci sono dolore e traumi e difficoltà con i quali non vorremmo più avere a che fare, che vorremmo soltanto scordare. Ma il passato non vuole farsi scordare, resta lì a ricordarci e riproporsi. Riviverlo fino in fondo e senza filtri è il solo modo per liberarcene. Riviverlo, scrivendone. Non basta evocarlo, raccontarne, recuperarne dettagli con la spina delle emozioni staccata, occorre letteralmente saltarci dentro, riviverlo in tutte le emozioni, anche e soprattutto quelle che vorremmo non dover sentire più.
Occorre prendere in mano il malessere, e scrivendone riviverlo. Occorre avere il coraggio di stare dentro al dolore, attraversarlo senza farsi sconti. Fa paura, ritornare nel dolore. Vorremmo vivere anestetizzati, vorremmo non soffrire più. Nelle nostre giornate vorremmo tenere a distanza tutto ciò che ci fa male, e invece la Scrittura Riparativa® vi chiede di vivere quel dolore in pieno, di abbandonarvi al dolore. Ve lo chiede perché è l’unica strada, quella che vi porterà a liberarvi di quel dolore e di quel passato, definitivamente.
Se il timore di quello che state per scrivere prevale sul desiderio di liberazione non accadrà niente di importante. Scriverete parole che non serviranno a liberarvi, starete soltanto girando in tondo. Per riuscire a liberarvi dal dolore e dal passato dovrete lasciarvi andare, mollare la presa, abbandonarvi a tutto ciò che emerge e riviverlo, chiamarlo col suo nome, scriverne fino in fondo. Da soli o, ancor meglio, in un gruppo in cui la fiducia sia la moneta di scambio, scrivete il vostro dolore, rivivetelo senza farvi sconti. Soltanto così il passato e il dolore cederanno il passo alla vera vita, quella che è qui e adesso, quella vita fatta per la persona che adesso siete. La vita che meritate.