E tu come stai?

Parto da queste poche parole della canzone di Claudio Baglioni per fare un ragionamento su quanto si può dire in poco, se si vuole dire, perché a volte bastano i tre minuti o poco più di una canzone per dire tutto quanto si potrebbe dire su un argomento, o almeno tanto.

Così, il protagonista della canzone gira e rigira senza sapere dove andare, cena a prezzo fisso seduto accanto a un dolore, passa il tempo a fare solitari, guarda il suo cane immalinconito, e tutto questo perché non c’è più l’altra persona. Non la vede più, non la sente più. Alla persona, alla donna che ha perso, domanda: “Tu come stai, chi te lo chiede adesso?”, ed è una domanda importante, perché in quel “chi te lo chiede adesso” c’è tutto il desiderio di tornare a quel che è stato e la nostalgia ovvero il dolore di non poter tornare a quella relazione. Desiderio e nostalgia che forse prova solo lui, che non sapremo mai se e come troveranno risposte.

Questa canzone esplora un sentimento e un’emozione. Se l’ascolti distrattamente è solo un motivo piacevole, un sottofondo a qualcosa che stai facendo. Se invece l’ascolti attentamente ci trovi le tue persone perse, i tuoi momenti di solitudine e malinconia, il tuo desiderio che il passato possa tornare e cambiare. Ed è questo il motivo del suo successo: in poche parole racconta una storia particolare in cui si rispecchiano le nostre storie particolari, che diventano una storia universale.



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