Ho scritto t’amo sulla sabbia. Era meglio su carta, no?

Eh sì, con questa frase denuncio la mia età. Ho scritto t’amo sulla sabbia è un brano che risale al 1968 (io ero proprio bimba), e racconta di una dichiarazione d’amore che si perde perché il vento cancella quella scritta. Che bello, però, se ci pensate, l’idea di dichiarare per iscritto l’amore, l’idea di mettere in chiaro i nostri sentimenti, per noi e per chi leggerà. Allora riprendiamo a farlo, riprendiamo a scrivere lettere d’amore, e se non siamo innamorati immaginiamo di esserlo, immaginiamo a chi stiamo scrivendo. Scrivere lettere d’amore ci mette in contatto con un lettore certo, di cui sappiamo già almeno qualcosa e al quale vogliamo raccontare di noi, che vogliamo attrarre e al quale vogliamo svelarci, da cui vogliamo risposta ma per averla dobbiamo prima intrigarlo abbastanza da costringerlo a scriverci a sua volta. Scrivere lettere d’amore insegna a scrivere di sé lasciando però spazio all’altro, perché una lettera d’amore se si chiude su di sé non è più una lettera d’amore, è un elogio all’ego. Che nessuno vorrà leggere. Scrivere lettere d’amore insegna l’attenzione e la gentilezza, la misura e il senso del mistero. Iniziate pure scrivendo t’amo sulla sabbia, ma poi trasferitevi alla scrivania e continuate lì. Scrivere lettere d’amore fa soltanto bene al vostro scrivere. Parola di chi lettere d’amore ne ha scritte tante.