
04 Dic E’ un tempo che adesso sembra lunghissimo
È un tempo che adesso sembra lunghissimo, quasi impensabile, una settimana fra una telefonata e l’altra. Adesso che in fondo non ci si allontana mai, che i messaggi e i whatsapp e i cellulari hanno annullato qualunque barriera temporale, noi aspettavamo una settimana per sentirci. In quelle telefonate volevi apparire serena, disinvolta. Invece ti mancavo. Tu non me lo dicevi, io non lo dicevo a te. Non mi avevate insegnato che i sentimenti e le emozioni si possono anche esprimere, che non è necessario reprimerle e buttarle fuori poi in rabbia o urla o lacrime o silenzi. Non sapevate farlo. Non sapevate si potesse fare. Non sapevate che ci si può anche dire mi manchi o ti voglio bene o questa cosa che hai detto mi fa male o non capisco perché ce l’hai con me. Non lo sapevo, allora, che si potesse parlare, che si potesse dire. Che mostrarsi in disaccordo non vuol dire minare una relazione, che se si litiga poi si può tornare a essere complici. Non sapevo niente di tutto questo, allora. Sentivo che ti mancavo, provavo a crederci, avrei avuto bisogno di sentirmelo dire.