14 Nov Cos’è per te scrivere?
Ci sono giorni in cui mi piace tornare all’essenza della scrittura, quell’essenza che rischiamo di non riconoscere più se della scrittura facciamo un fine.
La scrittura, quella che fai per prenderti cura di te, è un mezzo e non un fine e mi sono chiesta, in questi giorni in cui vivo la scrittura in modi diversi: cos’è per me scrivere?
Scrivere è respirare: potrò imparare a farlo bene, ma questo viene dopo. Importante è che, adesso, io scriva. Non importa come.
Arriverà, se è necessario che arrivi, il momento del “saper scrivere”. Non è quel che qui importa, ed è qualcosa che ci dobbiamo smontare da dentro, la necessità del “saper scrivere”. Ci hanno insegnato, e ancora insegnano, a correggere e modificare quel che scriviamo, a lasciare fuori o anche cancellare dettagli che potrebbero non essere pertinenti, a non andare “fuori traccia”. Questo correggere e modificare e adattarci a ciò che gli altri vogliono ci porta a dubitare di noi stessi, a metterci sempre sotto esame, al punto che ci viene più semplice criticarci anziché liberamente esprimerci. Nella scrittura, e anche nella vita.
Scrivere è amare. Puoi amare soltanto se senti la libertà di farlo, se dietro quel sentire non c’è ragionamento o controllo o calcolo. Puoi scrivere davvero se lasci che la tua scrittura vada senza controllo, se eviti di ragionarci sopra, se non ti aspetti un immediato ritorno. Ci sarà un ritorno, certo che ci sarà, ma sarà un dono, non un baratto.
Scrivere è avere le parole per farlo.
Abbiamo bisogno delle parole, è con le parole che diamo voce al nostro essere e al nostro sentire, è con le parole che creiamo chi siamo. Che siano le “parole giuste”, al momento non conta. Se mentre scrivo mi chiedo se la parola che sto per usare è quella giusta, ecco che arriva il controllo e quel controllo mi frena, fa inciampare il processo creativo, blocca le emozioni.
Abbiamo bisogno delle parole, perché è con le parole che diamo nome al mondo. Ma non si imparano le parole tutte insieme, e non si imparano per far vedere che le conosciamo. Torniamo a essere bambini, a quando imparavamo parole e imparavamo a usarle ma anche ne inventavamo di nuove, quelle più adatte al nostro sentire e al nostro esprimerci. Quelle parole che ci danno potere, perché se sappiamo dare un nome alle cose quelle cose entrano nel nostro mondo. Se sappiamo dare un nome alle emozioni, quelle emozioni non ci fanno più paura.
Per me scrivere è respirare, è amare, è avere parole che mi aprono mondi.
Per me scrivere è essere nel mio luogo, nel mio tempo, lì dove sono veramente io.
E per te? Cos’è per te scrivere? Te lo sei mai chiesto? Ci hai mai pensato?
Scrivimi, sai che ti leggo volentieri, parliamone.