18 Ott La mia vita è un romanzo – Scrivere il memoir (II)
Negli incontri in Unipop faremo pratica e ragioneremo intorno alla teoria della narrazione. Inizieremo sperimentando una scrittura che poco ha a che fare con la “forma” della narrazione, con i criteri che una “buona storia” dovrebbe seguire; lavoreremo sulle nostre motivazioni a voler scrivere, su cosa voglia dire scrivere, sul come organizzare le giornate e gestire il tempo. Lavoreremo sulla memoria e sui ricordi: andremo indietro nel tempo, torneremo bambini e al primo amore, saremo sui banchi di scuola o avremo in mano la valigia del nostro primo viaggio da soli. Recupereremo i gusti, le sensazioni del tatto, gli odori, i colori, rivivremo i successi e le sconfitte, le paure e le grandi gioie. Con l’aiuto degli esercizi andremo a esplorare e riportare alla luce quanto ricordiamo, ma anche ciò che giace nascosto sotto un velo di polvere e ciò che non sapevamo di poter ricordare ancora. Ognuno per sé, ognuno sul suo quaderno.
Arriverà il momento in cui scrivere sarà un bisogno, un appuntamento quotidiano, la necessità che non può essere elusa. Non potremo più uscire di casa senza penna e quaderno. Ognuno troverà la propria strada per la scrittura, e poco per volta la dimensione creativa si accorgerà dei piccoli accorgimenti tecnici necessari per scrivere una buona narrazione. La tecnica verrà da sé, scrivendo.
Il vostro memoir inizierà a prendere forma. Dal profondo della memoria finalmente potrete inventare la vostra narrazione, il racconto della vostra vita o di un suo momento, quello che solo con la vostra voce può essere scritto. “Se l’arte della narrazione può essere definita come la capacità di ricordare quel che non è mai accaduto, l’arte della memoria sta nell’inventare ciò che è davvero accaduto”, ha detto qualcuno.
Lavoreremo sulla forma da dare al ricordo e sui vari modi in cui può essere scritto un memoir, impareremo qualcosa di inedito e sorprendente, e cioè che, come ci insegnano gli straordinari memoires di Annie Ernaux e di Jeanette Winterson, quando scrivendo si arriva a toccare dentro di noi qualcosa di profondamente autentico, allora parlare di sé significa parlare al mondo.