
23 Giu La forza che genera risultati
Quanta parte ha nostra responsabilità nel dirigere il corso della nostra storia?
Potresti essere una persona che attribuisce a cause esterne i risultati di ciò che ottieni, potresti pensare che c’entrano il fato, la fortuna, le coincidenze o anche l’universo: c’è chi ti definirebbe un “external”, una persona che attribuisce a cause esterne la maggior parte di ciò che gli accade, con il risultato di avere livelli d’ansia abbastanza alti (se non è tuo il controllo sulla tua vita ti aspetti che tutto possa succedere) e che gli obiettivi che ti poni non sono poi così ambiziosi (se quel che avviene non dipende da te, non ti arrischi nemmeno a progettare)
Oppure potresti essere una persona che ha ben chiaro quanto le tue scelte e le tue azioni influenzino e siano causa dei risultati che ottieni, quanto i tuoi successi – ma anche gli insuccessi – siano responsabilità tua. Sì, la sfortuna esiste e pure le condizioni avverse, ma se ci metti impegno e volontà qualcosa di sicuro l’ottieni. In questo caso c’è chi ti definirebbe un “internal”, ovvero una persona che sa che le proprie azioni hanno una buona parte di influenza nei risultati che può ottenere.
Sia che tu riconosca di essere un internal, sia che pensi di essere un external, quindi quale che sia il tuo modo di vedere la forza che genera risultati, è comunque buona cosa che ti rimbocchi le mani e dai una lucidata al concetto di responsabilità.
Essere responsabile delle tue scelte e delle tue azioni è comunque qualcosa che ti rende protagonista di quel che fai, ti porta ad agire in prima persona, a pensare di poter essere arbitro e artefice del tuo destino, a saper superare le contrarietà e gli ostacoli che dovessi incontrare sul tuo cammino, o quanto meno a provarci.
Per agire in modo responsabile puoi iniziare mettendo in opera equilibrio, riflessione e consapevolezza, tutti modi di essere e procedere che ti fanno rendere conto del fatto che i tuoi comportamenti e le tue decisioni producono conseguenze per te, e in molti casi anche per chi ti sta più o meno intorno.
La responsabilità, però, non basta sentirla, è necessario viverla e assumerla. Perché sentire la responsabilità è solo una percezione, e non ti cambia la vita. Assumere e vivere una responsabilità implica invece la possibilità di scegliere e di agire, di abbandonare la poltrona comoda dalla quale hai assistito al mettersi in scena della tua vita e salire sul palcoscenico da protagonista.
Per questo è necessario che impari a leggere la tua storia, a comprenderne l’incipit e ad ascoltare la voce narrante e decifrarne la provenienza. E, una volta chiaro ciò e chiaro anche quale sia il tema che si dipana fra le righe della tua vita, così come l’hai vissuta fino a oggi, sai cosa e quanto di quel tema senti di dover modificare.
Sai come la tua storia ha avuto inizio, sai come te la sei raccontata, è il momento di avere chiaro che ogni nuovo passo che fai contribuisce a scrivere la storia che ancora hai da scrivere, che ogni nuova scelta e ogni nuova azione – compiute con consapevolezza e responsabilità – sono le parole che scrivi per arrivare poi al finale della storia, il finale che tu decidi che sia.
Se vivi con consapevolezza e responsabilità, il finale sarà quello che tu avrai voluto che sia. E non c’è finale migliore.