
31 Dic Augurio semplice
C’è stato un tempo in cui leggevo poesia. Era successo che avevo incontrato un uomo, e ci eravamo innamorati. Quell’uomo fumava mezzo toscano, andava in moto e leggeva poesie. Io avevo scritto, in quel periodo non lo facevo più. Ripresi a farlo grazie a lui, scrivendo parole d’amore che diventavano email, creando un amore che cresceva da quelle parole che si incrociavano e ci sorreggevano.
Un amore nato per caso, come davvero nascono gli amori, dopo una telefonata e uno scambio di mail: lui sconosciuto a me, io sconosciuta a lui. Eravamo due ruoli, io studentessa di una scuola di specializzazione lui un professore, ma chi e cosa fossimo come persone, non ne avevamo idea.
Scandivamo le nostre giornate con le email che scrivevamo e aspettavamo. Scrivevo a quell’uomo e costruivo me stessa, scrivevo e vivevo e sentivo le mie emozioni, scrivevo e costruivo un mondo che altrimenti non avrei vissuto. Nel buio di casa mia, la notte, immaginavo le fattezze e la storia e il modo di essere e di vivere di un uomo che mi appariva solo attraverso le parole. Scrivendo costruivo lui e costruivo me.
Tutto questo mi è tornato dentro poco fa, guardando lo scaffale della libreria in cui tengo i libri di poesia. È stato un amore durato poco, ma un amore non si scorda. Soprattutto se ha contribuito a costruire la persona che sono.
E come avrei fatto allora con lui, quando il nostro linguaggio erano poesie che ci scambiavamo, senza aggiungere altre parole, adesso faccio con voi.
Vi auguro Buon Anno con una poesia. Si intitola Augurio semplice, è di Giuseppe Cantore.
Di silenzio in silenzio
la tua anima cresca
come una linea
tra la neve e il sole
come una cosa salda
in un paese d’ombre
ed abbia la tua voce
odore d’erba
dopo la pioggia
e ciò che dalla vita
hai ricevuto
profondità sofferta
o estasi goduta
ti sia nella memoria
come una primavera
ripetuta.