14 Mar Strani, questi giorni
Strani, questi giorni. Stiamo affrontando una situazione che nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover affrontare, e ognuno di noi sta reagendo a suo modo. Giornate inconsuete, queste che stiamo vivendo. Chiusi in casa a trascorrere tempo che sembra non avanzi mai, noi che tempo non ne avevamo mai abbastanza e siamo sempre andati ovunque senza dover dare conto a nessuno.
Le abitudini sono cambiate di colpo, tutto ciò che fino a qualche giorno fa era normale adesso appare come qualcosa di impensabile e improponibile: quattro chiacchiere davanti un caffè, un salto in libreria, una spuntatina ai capelli o anche una passeggiata al museo sono attività che non possiamo più permetterci, e mai avremmo pensato che potesse accadere.
Abbiamo rivoluzionato lo stile di vita, gli spazi in casa, le relazioni, e sempre con un minimo di circospezione in sottofondo. Sono certa però che, nonostante i disagi e i timori e l’ansia, sarà un periodo di grande rinnovamento, di scoperta di nuovi valori, di riflessione e pausa. Oserei dire che fermarci, in fondo, non ci farà male, perché finalmente possiamo permetterci di riprendere fiato, di affidarci alle nostre passioni, di sperimentare pensieri ed emozioni, di tentare nuovi modi per stare in contatto con gli altri, e nuovi modi di stare con noi stessi.
In tutto questo stravolgimento, in queste giornate in cui non riconosciamo il tempo e anche noi dentro quel tempo, perché non scrivere di ciò che proviamo e viviamo? Non è un banale esercizio di scrittura, che propongo. Quel che vi chiedo è di fidarvi della scrittura, quella che sa essere riparativa, quella che sa affrontare le nostre emozioni e rendercele, che ci mette in grado di guardarle da fuori e prendere anche le distanze, se necessario. O abbracciarle e viverle ancora di più.
Quali che siano le nostre emozioni hanno diritto ad esistere, e affrontare e prendere dimestichezza con le paure, l’ansia, l’insicurezza, la solitudine, l’incertezza e tutto ciò che ci passa dentro non può farci che bene. Il mio invito, quindi, è di scrivere come state, come state affrontando queste giornate, cosa intorno a voi vedete cambiare e cosa di voi sentite cambiare, cosa vi fa stare male e cosa vi piace. Scrivete pagine anche brutte, non è di stile che qui si tratta né è lo stile che adesso ci serve. Scrivete, senza badare a grammatica e sintassi, le emozioni possono farne a meno. Scrivete di voi senza nascondere niente, e la scrittura verrà in vostro soccorso.