Sciogliere lo stress

Qualche sera fa un mio webinar era dedicato allo stress e a come imparare a scioglierlo. Dalla risposta che ho avuto, dalle numerose email che ho ricevuto, ho capito come la gestione dello stress sia un argomento importante, forse il più importante in questo periodo.

 

Ho la sensazione che non sappiamo più dare un nome a quel che viviamo e, ancora di più, che quel che viviamo lo sentiamo sempre come “troppo”, come qualcosa che minaccia il nostro essere chi siamo. Ho la sensazione che abbiamo esaurito la pazienza, ma non solo. Di certo gli ultimi anni che abbiamo vissuto hanno messo a dura prova la nostra capacità di resistere, ma anche di sentirci parte di una comunità. È  come se avessimo esaurito la scorta di capacità di accoglienza, e adesso stessimo tutti quanti lì a rivendicare qualcosa.

 

Peccato che, se così è, chi ci perde è la persona, è ognuno di noi, la sua qualità di vita, le sue relazioni.

 

Ci perdo io, e ci perdi tu.

 

Diamo il nome stress a uno stare male che forse è qualcos’altro e qualcosa di più. Qualcosa che ci prende nel profondo e cui non sappiamo dare un nome: altrimenti non lo chiameremmo genericamente stress.

 

Davanti questa situazione abbiamo due strade:

  • accomodarci nello stare male, nel sentirci stressati, nel lamentarci di una vita che non ci piace più e stare in attesa che qualcuno – chi? – faccia qualcosa;
  • iniziare a darci ascolto, a guardare alla nostra vita e al nostro quotidiano e al nostro essere come siamo non più come qualcosa di dato e immodificabile, ma come qualcosa su cui abbiamo potere, e iniziare ad agire quel potere.

 

Possiamo guardare senza timore e conoscere ciò che ci crea stress, e il conoscere ciò che ci limita e fa male è già l’inizio del rimedio. Se do un nome a quel che mi rende infelice, a quel che oscura la mia vita, a quel che mi toglie energia, ho trovato la causa del mio stare male e posso quindi agire, so da dove partire per iniziare a stare meglio.

 

Lo stress non è un mostro invincibile. È frutto di fattori esterni ma è anche un modo di essere che ci portiamo dentro, sono mille sfumature e mille alibi, sono pigrizie e insicurezze e timori. Sono giudizi e parole sbagliate. È un circolo vizioso nel quale spesso ci chiudiamo da soli, senza rendercene conto. Dal quale, però, possiamo uscire.

 

Francesca Di Gangi
f.digangi@tiscali.it

Mi chiamo Francesca Di Gangi, ho poco più di cinquant’anni e sono sociologa, formatrice e counselor relazionale di formazione rogersiana. Sono anche laureata in Psicologia, e sono l’autrice del metodo Scrittura Riparativa® Da quasi trent’anni affianco le persone che hanno voglia di stare bene con se stesse e nelle relazioni, e le accompagno nell’affrontare le proprie emozioni. Principi imprescindibili del mio lavoro – e del mio modo di essere – sono l’empatia, il rispetto incondizionato, l’accoglienza, l’attenzione all’altro, l’ascolto, condensati adesso nel metodo della Scrittura Riparativa e terapeutica.