La vita ha bisogno di tempo, il tempo è da vivere

Mi rendo conto, adesso, che nella mia vita la cosa che più ho fatto – e, giuro, di cose ne ho fatte tante – è stata rimandare. Ma non perché non avessi il desiderio di fare o fossi un’indolente: mai stata. Solo, pensavo che il meglio dovesse ancora venire, che un’altra opportunità ci sarebbe stata, che forse ancora non ero pronta. Non è un caso che una delle poesie che più ho amato (e amo ancora, ma in modo diverso) è stata una di Nazim Hikmet:

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.

Amo ancora questa poesia, ma in modo diverso. Non più sperando che quanto di meglio ho da vivere debba ancora avvenire, pensiero che comunque da una visione in profondità di quanto ci aspetta, ma godendo di quel che avviene e vivo adesso, intanto che progetto e agisco perché il meglio si realizzi, e in breve tempo.

Ho scoperto, e l’ho fatto vivendo (caro Battisti, sei stato profetico) che a rimandare si rimanda, e basta. Che a non sentirsi pronti ci si continua a sentire non pronti. Che affidarsi a criteri esterni per misurare se stessi e il proprio approccio alla vita (criteri dati dalla famiglia, dal luogo in cui viviamo, dalla cultura) è un modo per proteggersi e non lanciarsi. Per restare nel bozzolo. Per aspettare momenti migliori. Intanto, però, i giorni trascorrono e la vita passa.

Ho scoperto, e l’ho fatto vivendo, che il più bello dei mari è quello in cui mi immergo, e intanto che me lo godo immagino il prossimo e decido quale sarà e dove sarà. Senza più rimandare.

La vita ha bisogno di tempo, il tempo è da vivere.

Francesca Di Gangi
f.digangi@tiscali.it

Mi chiamo Francesca Di Gangi, ho poco più di cinquant’anni e sono sociologa, formatrice e counselor relazionale di formazione rogersiana. Sono anche laureata in Psicologia, e sono l’autrice del metodo Scrittura Riparativa® Da quasi trent’anni affianco le persone che hanno voglia di stare bene con se stesse e nelle relazioni, e le accompagno nell’affrontare le proprie emozioni. Principi imprescindibili del mio lavoro – e del mio modo di essere – sono l’empatia, il rispetto incondizionato, l’accoglienza, l’attenzione all’altro, l’ascolto, condensati adesso nel metodo della Scrittura Riparativa e terapeutica.