La creazione del personaggio

La creazione di un personaggio prevede un percorso di crescita del personaggio stesso, e anche di conoscenza nostra del personaggio.

La creazione del personaggio e della storia apre lo stesso dilemma del “è nato prima l’uovo o la gallina?”, perché nel creare il personaggio dovremmo già avere in mente almeno in nuce la storia che gli faremo vivere, e nell’ideare la storia dovremmo già avere un’idea del personaggio (o dei personaggi) che animerà quella storia.

Un personaggio può essere creato in vari modi: si può rispondere a una serie di domande che ci aiutino a descriverlo, si può ricorrere a brevi narrazioni biografiche e che lo vedano in azione, lo si può disegnare su un manifesto e appiccicargli intorno tanti post it quante sono le caratteristiche che vogliamo dargli.

Quale che sia il metodo scelto, fondamentale è che il personaggio risulti tridimensionale, il che vuol dire che abbia pregi ma anche difetti, che abbia passioni ma anche avversioni, che non sia banale né stereotipato.

Quale che sia il personaggio che abbiamo in mente, alcuni tratti sono necessari. Nel disegnare un personaggio abbiamo bisogno di definire:

  • l’aspetto fisico, sia per quanto riguarda caratteristiche fisiche che modo di abbigliarsi, movenze, presenza, e via così.
  • Il background, ovvero da dove viene, dove vive, in che tempo. Un patrizio dell’epoca romana lo immaginiamo in un certo modo, diverso da come immagineremmo un patrizio contemporaneo. Ricordiamo che i pensieri stessi della vita di una persona sono influenzati dalla sua cultura, dalla sua educazione e quindi legati al suo background.
  • Il nome è importante perché comunica qualcosa del personaggio.
  • Il tono di voce e il linguaggio del corpo. Una persona agitata, una falsa e una sincera hanno, come nella vita reale, un loro linguaggio del corpo. Il corpo comunica tanto con le posizioni delle mani, con la postura, con gli sguardi. Stessa cosa avviene con i toni di voce.

Tratteggiato così un personaggio, occorre renderlo vero. Deve avere paure e passioni, deve avere un obiettivo importante e deve essere messo in grado di lottare per raggiungere uno scopo. Ogni azione del personaggio deve suonare autentica ma non meccanica.

Come nella vita reale ciascuno di noi non è coerente in tutto e per tutto, esistono contrasti, lacerazioni interiori, sofferenze: è la natura umana, è la nostra anima.

Siamo animati dal conflitto, quello che genera contrasti, quello che crea lotte interiori, che ci porta a crescere, a scontrarci con altre idee, quello che ci costringe al cambiamento, che ci fa sentire vivi.

Il personaggio in fondo non è che una persona, che però vivrà fra le righe di una storia, e di una persona dovrà avere le caratteristiche.

 

Francesca Di Gangi
f.digangi@tiscali.it

Mi chiamo Francesca Di Gangi, ho poco più di cinquant’anni e sono sociologa, formatrice e counselor relazionale di formazione rogersiana. Sono anche laureata in Psicologia, e sono l’autrice del metodo Scrittura Riparativa® Da quasi trent’anni affianco le persone che hanno voglia di stare bene con se stesse e nelle relazioni, e le accompagno nell’affrontare le proprie emozioni. Principi imprescindibili del mio lavoro – e del mio modo di essere – sono l’empatia, il rispetto incondizionato, l’accoglienza, l’attenzione all’altro, l’ascolto, condensati adesso nel metodo della Scrittura Riparativa e terapeutica.