Prenditi cura della tua storia

Sei la tua storia, quella che vivi da quando sei nato ma anche quella hai dentro di te dal giorno in cui il genere umano è apparso su questa terra; storia che si intreccia con le storie che ogni giorno incontri, storie incarnate in chi ti vive accanto o narrazioni che in mille diversi modi incontri e ti segnano.

Solitamente per dire chi sei usi il nome, sui documenti hai una data di nascita, una residenza e un codice fiscale, e queste informazioni bastano a identificarti. Ma è tutto qui ciò che sei?

Sei una persona, ma sei anche tutti i ruoli che impersoni, sei un individuo completo nella tua essenza e sei un essere sociale che interagisce con altri esseri sociali.

Se dovessi definirti dai ruoli che agisci, basterebbe dire che hai un lavoro e qual è, o sei studente o già in pensione, e poi i ruoli familiari e quelli che occupi nei vari gruppi in cui ti trovi, dallo sport ai tuoi interessi e passioni. Sei tutti questi ruoli, ma ancora i ruoli che impersoni dicono poco di te, se non dai attenzione alle storie che a partire da quei ruoli crei e intrecci.

Il ruolo ti dà la visione statica di qualcosa che fai, la storia ti dà tutto il significato di quel fare.

Sei nato in un luogo e una data, e già questo basterebbe per costruire il tuo oroscopo e l’ascendente e il quadro astrale. Cosa sono, se non storie e ricerca di storie? Sei nato in un una famiglia, e lì hai trovato una storia che hai fatto tua, dalla quale hai assorbito i primi tratti della tua identità: la tua storia personale si è innesta nella storia della tua famiglia e ne ha assorbito i valori, le credenze, le tradizioni, le storie che quella famiglia incarna. La famiglia ti ha insegnato a sentire il tuo valore riflesso nel valore che loro davano a te e alla tua presenza, a percepirti protagonista o comparsa. È da queste prime storie che hai assorbito e creato la tua identità.

Dopo la famiglia, anche la scuola e l’ambiente in cui sei cresciuto ti hanno raccontato le storie necessarie a darti una visione di te stesso e del senso del tuo essere al mondo. Tutte queste storie alle quali partecipi ti dicono chiaramente che hai un posto nel mondo, appartieni a una narrazione che va oltre te stesso, nella quale hai un ruolo, seppure piccolo, ma è il tuo e nessuno può sostituirti.

La storie evolvono, vanno avanti e ti insegnano che il tempo passa, che c’è Kronos, ma anche e soprattutto Kairos; ed è Kairos che dovresti invocare, chiamarlo a regolare la tua storia. Sono modi di intendere il tempo che arrivano dalla Grecia antica, due dei possibili modi.

Kronos, il tempo lineare, quello che scorre con la sabbia nella clessidra e oggi nei nostri orologi.

Kairos, il tempo delle occasioni, il tempo che si dilata e si frammenta, che ha la velocità che noi gli diamo, il significato che noi gli diamo.

Kronos è arbitro delle tue giornate e del tuo quotidiano, ma chi davvero conta è Kairos. Grazie a lui intrecci incontri, scopri occasioni, ti dai opportunità.

Kronos è la cronologia, la fabula, il susseguirsi degli eventi.

Kairos è la trama, il significato di quanto ti accade, la risposta al tuo bisogno più profondo, il bisogno di trovare un senso: “il nostro più grande desiderio, più grande persino del desiderio di essere felici, è che la nostra vita abbia un senso. Questo desiderio di significato è l’impulso che dà origine a ogni storia.”[1]

Le storie insegnano che c’è un passato, un presente e un futuro, uniscono queste tre dimensioni e danno loro un significato, creano causalità, aiutano a trovare un senso. Da sempre cerchiamo dentro le storie senso e significato a quel che viviamo, da quando i nostri progenitori non avevano ancora un linguaggio e tanto meno la scrittura, e disegnavano sulle pareti delle caverne per dare una forma alle storie di cui già sentivano la presenza e il bisogno.

Siamo storie, sei la tua storia, la incarni e la racconti perché raccontare e raccontarti è necessario per documentare chi sei, dove vivi, qual è il tuo posto nel mondo. Soprattutto, crea la tua identità.

Seguire il filo della tua storia ti consente di non perdere traccia del tuo sé, e più sei consapevole della tua storia e dei ruoli che vi impersoni, più ti è chiaro il perché del tuo essere qui e quale è e può essere il tuo agire nel mondo.

Raccontando la tua storia puoi cambiarla, e puoi cambiarla anche agendo la tua storia in modo consapevole.

Nessuna storia è scritta per sempre, nessuna fine è ineluttabile.

Sei una narrazione in divenire, la tua vita è una narrazione in divenire: è una storia che scrivi ogni giorno e alla quale ogni giorno puoi aggiungere qualcosa di nuovo e diverso, parole che rispecchiano chi eri, chi sei diventato e soprattutto chi sei qui oggi.

Che preannunciano chi puoi essere.

Le storie ti fanno quel che sei, e nelle storie cerchi risposte alle tue domande, quelle che a volte non affacciano alla coscienza ma sono lì, e premono e chiedono risposte.

Puoi prenderti cura della tua storia, puoi prenderti cura di te.

[1] Taylor, Le storie ci prendono per mano, pag. 1

 



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