Abbiamo un sogno: partecipare alla maratona di New York. Però non corriamo da anni, e correre intorno l’isolato già ci toglie il fiato. Cosa fare? Rinunciare? Certo che no. L’unica cosa da fare è allenarsi, giorno per giorno, e ogni giorno correre per qualche metro in più.

Così è con la scrittura. Anche se ci sembra che non ce la faremo mai e che la meta che ci siamo dati è qualcosa di troppo ambizioso (più di 42 chilometri senza fermarsi, avete presente?), l’unica cosa da fare è impegnarsi un po’ ogni giorno, tutti i giorni.

E’ necessario continuare a confrontarci con la scrittura, dare fiducia alla nostra voce e credere nella evoluzione personale che scrivere ci permette di compiere. Perché se davvero scrivendo sapremo crescere, anche i risultati del nostro impegno saranno buoni. Dal punto di vista personale e della scrittura.

La pratica della scrittura non richiede la necessità di aderire a compiti e tantomeno di effettuare performance: basterà lasciarci andare a ciò che siamo nel momento che stiamo scrivendo, e a registrarlo con la scrittura. Tutto parte da lì. Come nella maratona: un passo dietro l’altro, un piede dietro l’altro.