Ci siamo, siamo di nuovo alle prese con la pandemia, e di nuovo affiorano emozioni che speravamo fossero sopite. Ansia di ammalarci o di vedere ammalare qualcuno che amiamo, ma anche per una situazione sociale e economica che non sappiamo come evolverà. Rabbia per quanto si sarebbe potuto fare e non si è fatto, per comportamenti che non sono quelli che dovrebbero,...

Tempo fa avevo intitolato un pezzo “Il fermo e la vita”. Il mondo lì fuori si era fermato, e io pure mi ero fermata. Come voi, come quasi tutti. In quel pezzo ragionavo sull’opportunità che la chiusura, quella che gli anglofili continuano a chiamare lockdown, ci avrebbe dato in termini di riflessione, rottura del solito, assunzione di nuove prospettive. Poi...

Rifletto su fabula e intreccio, in questi giorni, ed è anche riflettere su quel che succede nella mia vita e intorno a me. Faccio però un passo indietro. La fabula, nella teoria della narrativa, è la successione cronologica degli eventi di una storia, mentre l’intreccio è l’ordine arbitrario in cui il narratore presenta quegli eventi. Semplice. Facciamo però un esperimento: trasliamo...

È di nuovo così. Una nuova pagina bianca, e per un attimo tutto è fermo. Eppure una storia da scrivere c’è, qui, adesso. E ci sono parole perché quella storia ci sia. Ma dove sono, adesso, le mie parole? Mi fermo a guardare la pagina bianca e mi appaiono i vuoti, tutti quei vuoti che vorrei cavarmi da dentro e...

Ho messo il naso fuori, ieri. Ho preso coraggio, per potere uscire. Dovevo farlo, i negozi aprivano e per una volta ho deciso di non continuare a comprare (quel poco che ho comprato) on line. Ho fatto un giro in centro, e non mi è piaciuto per niente. Non parlo delle mani che soffocavano umidicce dentro i guanti di lattice...

Mi sono fatta domande, in queste settimane di isolamento. Su quel che è la mia vita e  su quel che potrebbe essere, sulle relazioni di cui sono parte, su cosa volere e aspettarmi quando tornerò lì fuori. Come tornerò lì fuori, e come sarà il mio lavoro. Domande che, non fossi stata costretta a stare chiusa dentro casa, non mi sarei...

Sono uscita, qualche giorno fa. Non ricordo nemmeno più per cosa, eppure era un motivo valido per uscire, altrimenti non lo avrei fatto. Ho attraversato la città, chiusa dentro la mia macchina, la mascherina doppio strato a coprire bocca e naso. Anche mentre ero sola, chiusa in macchina, che non puoi mai sapere se ti fermano o se devi scendere...

Sembra che si riapra, lì fuori. Ci hanno dato un calendario, chi può aprire adesso, chi aprirà dopo. Chi può ricongiungersi con chi, e perché. Chi può andare dove, e come. No, forse tutto questo non è così chiaro. Da quel che sento, dalle chiacchiere che rimbombano sui social sembra ci sia una gran confusione, lì fuori. Io non esco. Non...

Scrivo oggi di nuovo dopo settimane. Il mondo lì fuori si è fermato ed io, che in quel mondo vivo e lavoro, mi sono fermata. Ne ho avuto bisogno. Per capire cosa stesse succedendo lì fuori, e poi anche per capire cosa stesse succedendo a me. È un momento di rivoluzione e di scelte, questo fermo. Di ripensamento della vita e...

Strani, questi giorni. Stiamo affrontando una situazione che nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover affrontare, e ognuno di noi sta reagendo a suo modo. Giornate inconsuete, queste che stiamo vivendo. Chiusi in casa a trascorrere tempo che sembra non avanzi mai, noi che tempo non ne avevamo mai abbastanza e siamo sempre andati ovunque senza dover dare conto...

"Basterebbe scoprire come si è davvero, che cosa si pensa realmente di molte questioni della vita per scrivere un’opera originale e unica.”[1] A volte si pensa che per scrivere qualcosa di originale e unico sia necessario inventare mondi estremi e fantastici, raccontare cose mai udite (ma ci saranno ormai cose mai udite?), cimentarsi in trame zeppe di colpi di scena inverosimili....

“Scrivere una prima stesura è un po’ come fare una Polaroid. Non potete sapere come verrà la foto – anzi, non siete nemmeno tenuti a saperlo – finché non è completamente sviluppata.”[1] La Polaroid è, anzi era, una foto istantanea che ebbe grande successo alla fine degli anni settanta. Allora per fare foto si usava la pellicola e la Polaroid, a...

“In fin dei conti, la perfezione non esiste. Se si vuol scrivere, bisogna tagliar corto e scrivere. Non esistono atmosfere perfette, quaderni perfetti, penne o scrivanie perfette. Perciò bisogna addestrarsi ad essere flessibili[1]” Se ce lo ricordassimo ogni giorno, che la perfezione non esiste, ci faremmo davvero un gran regalo. Sprechiamo montagne di tempo – e milioni di opportunità - per...

“Buona parte dello scrivere sta nel trovare un metodo che permetta di scrivere. E come si scrive dipende dalle idee che abbiamo già su noi stessi. Non dovremmo mai dimenticare che siamo noi a creare la nostra creatività e a immaginare la nostra immaginazione.”[1] Ecco, parliamo di metodo. Spesso quando si è alle prime armi ciò che manca è il metodo....

“Mediante la narrativa costruiamo, ricostruiamo, in certo senso perfino reinventiamo il nostro ieri  e il nostro domani. La memoria e l’immaginazione si fondono in questo processo.”[1] Memoria e immaginazione sono il tesoro nascosto cui attingiamo per scrivere, e scrivendo ricreiamo la nostra storia e cambiamo il passato. Come possiamo cambiare il passato, direte: il passato è passato, e non si può...

“Tutto si può e si deve scrivere. Non si tratta di crogiolarsi in pensieri negativi, ma al contrario di espellere da sé quella sofferenza che è diventata energia interiore inquinante. Si tratta di una purificazione.”[1] Avvicinare la scrittura può fare paura. È come affacciarsi al buio di una grotta e non sapere cosa potremmo trovare se decidessimo di entrarvi. Potrebbe esserci...

“Scrivere bene è sempre nuotare sott’acqua e trattenere il fiato”.[1] Immaginate una piscina, dieci corsie, in ognuna un nuotatore. Si tuffano, la gara inizia. Bracciate vigorose una dopo l’altra, i nuotatori arrivano a fondo vasca, tornano indietro. Pochi minuti e la gara finisce. Spettacolo bellissimo, niente da dire. Però tutto ciò che avete immaginato, la gara e i nuotatori e...

“Scrivere non chiede studi particolari, ma capacità di vedersi e di sentirsi in una maniera nuova. Scrivere non è pubblicare: è scrivere, innanzitutto. Scrivere è un modo di guarire. E non bisogna temere la scrittura, bisogna temere il vuoto, il silenzio che non ha niente da raccontare e da dire.”[1] Scrivere non è una moda, non è riempire pagine per potersi...

“La narrativa è il racconto di progetti umani che sono falliti, di attese andate a monte. Essa ci offre il modo di addomesticare l’errore e la sorpresa. Arriva a creare forme convenzionali di contrattempi umani, convertendole in generi: commedia, tragedia, romanzo d’avventura, ironia, o qualunque altro formato possa smussare l’aculeo della nostra fortuità.”[1] Leggiamo per imparare ciò che non sappiamo del...

"La paura della scrittura non è tanto sulle cose che si scriveranno, ma è sulle cose che si ritroveranno. Il problema non è insomma se avete scelto bene la botola della vostra coscienza, se è quella giusta, ma è quello che troverete dentro la botola.”[1] La paura della scrittura sta lì, pronta a saltare fuori, e non pensiate che sia una...

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